Case passive vs case tradizionali in classe A: quali sono le differenze?
Quando si parla di case a basso consumo energetico, si fa spesso riferimento alle case passive e agli edifici in classe A. A prima vista, potrebbero sembrare la stessa cosa, poiché entrambi puntano a ridurre gli sprechi energetici e migliorare il comfort abitativo. Tuttavia, le differenze tra queste due soluzioni sono sostanziali e riguardano la progettazione, il livello di efficienza e il modo in cui raggiungono il risparmio energetico.
Le case passive, ad esempio, sono progettate per eliminare quasi del tutto il bisogno di impianti di riscaldamento e raffrescamento, grazie a un isolamento avanzato e a un’ottimizzazione della ventilazione naturale. Le case in classe A, invece, rispettano parametri elevati di efficienza energetica, ma possono ancora dipendere da impianti tradizionali, seppur molto efficienti.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le caratteristiche e i vantaggi di entrambe le tipologie, per capire quale soluzione sia più adatta alle diverse esigenze abitative.
Cosa sono le case passive?
Le case passive sono abitazioni progettate per massimizzare l’efficienza energetica riducendo quasi a zero il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento. Questo risultato viene ottenuto grazie a un isolamento termico avanzato, alla tenuta all’aria ottimizzata e a sistemi di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore.
L’obiettivo principale è quello di evitare dispersioni energetiche e sfruttare le fonti di calore naturali, come il sole e il calore corporeo degli occupanti, per mantenere una temperatura interna stabile tutto l’anno.
Le case passive seguono lo standard internazionale Passivhaus, che prevede:
- Un fabbisogno energetico inferiore ai 15 kWh/m² all’anno per il riscaldamento.
- Un consumo totale inferiore a 120 kWh/m² all’anno per tutti i servizi energetici.
- Un’ermeticità all’aria elevata per ridurre le dispersioni.
Grazie a queste caratteristiche, le case passive offrono comfort abitativo superiore, bassi consumi e un impatto ambientale ridotto.
Cosa significa classe energetica A?
Un edificio in classe energetica A è un’abitazione progettata per garantire un’elevata efficienza energetica, con consumi ridotti rispetto a edifici di classi inferiori. Tuttavia, a differenza delle case passive, una casa in classe A può ancora dipendere da sistemi di riscaldamento e raffrescamento, seppur ad alta efficienza.
Il livello di efficienza viene determinato dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che misura il fabbisogno energetico complessivo dell’edificio. Per rientrare nella classe A, una casa deve avere un consumo energetico inferiore a 30 kWh/m² all’anno, risultando molto più efficiente di una casa tradizionale, ma con un fabbisogno superiore rispetto a una casa passiva.
Tra le caratteristiche principali di una casa in classe A troviamo:
- Isolamento termico efficace, ma non sempre spinto al livello delle case passive.
- Utilizzo di fonti rinnovabili, come pannelli solari o pompe di calore.
- Sistemi di ventilazione e riscaldamento efficienti, ma con una dipendenza ancora parziale dagli impianti.
Le case in classe A rappresentano una soluzione ottima per chi desidera un’abitazione a basso consumo, senza le restrizioni progettuali un po' più rigide delle case passive.
Case passive vs case in classe A: quali differenze?
Sia le case passive che quelle in classe A sono progettate per ridurre i consumi energetici, ma adottano strategie differenti per raggiungere questo obiettivo. Le differenze riguardano vari aspetti, tra cui il fabbisogno energetico, l’isolamento, i sistemi di riscaldamento e ventilazione, i materiali utilizzati e il costo iniziale.
Vediamo nel dettaglio i punti principali.
Consumo energetico e autosufficienza
- Casa passiva: ha un fabbisogno energetico estremamente basso, inferiore a 15 kWh/m² all’anno per il riscaldamento. Questo significa che non necessita di impianti di riscaldamento tradizionali, sfruttando il calore naturale e la ventilazione controllata.
- Casa in classe A: consuma più energia rispetto a una casa passiva, ma resta molto più efficiente di una casa tradizionale. Il fabbisogno energetico per il riscaldamento può arrivare fino a 30 kWh/m² all’anno, il doppio rispetto a una casa passiva. In molti casi, utilizza ancora impianti di riscaldamento e raffrescamento, seppur ad alta efficienza.
Isolamento termico e dispersioni di calore
- Casa passiva: è progettata per minimizzare le dispersioni di calore, grazie a un isolamento termico avanzato, a materiali ad alte prestazioni e a una costruzione ermetica che evita i ponti termici.
- Casa in classe A: ha un isolamento termico molto buono, ma non sempre al livello di una casa passiva. Anche se le dispersioni di calore sono ridotte, la casa potrebbe comunque avere necessità di un impianto di riscaldamento aggiuntivo per garantire il comfort in inverno.
Sistemi di riscaldamento e ventilazione
- Casa passiva: non ha bisogno di impianti di riscaldamento tradizionali, perché sfrutta il calore solare, il calore corporeo e quello generato dagli elettrodomestici. Utilizza ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, che permette di mantenere l’aria pulita e alla giusta temperatura senza dispersioni.
- Casa in classe A: utilizza ancora impianti di riscaldamento e raffrescamento, anche se di ultima generazione, come pompe di calore, caldaie a condensazione e impianti solari termici. La ventilazione controllata può essere presente, ma non è un requisito obbligatorio come nelle case passive.
Materiali utilizzati
- Casa passiva: è costruita con materiali a bassissima trasmittanza termica, che contribuiscono a mantenere stabile la temperatura interna. Le finestre sono dotate di triplo vetro, i muri hanno uno spessore maggiore e i materiali isolanti sono più performanti rispetto a quelli delle case in classe A.
- Casa in classe A: utilizza materiali ad alta efficienza, ma può includere una gamma più ampia di soluzioni. L’isolamento è comunque ottimo, ma non è sempre spinto al livello richiesto per una casa passiva.
Investimento iniziale e risparmio a lungo termine
- Casa passiva: ha un costo iniziale più alto, dovuto all’uso di materiali altamente isolanti e a una progettazione più complessa. Tuttavia, il risparmio sui consumi energetici nel tempo è molto più elevato, con bollette quasi azzerate.
- Casa in classe A: il costo di costruzione è più contenuto rispetto a una casa passiva, ma comunque superiore a una casa tradizionale. Tuttavia, i consumi energetici sono ancora presenti, quindi il risparmio sulle bollette è inferiore rispetto a quello di una casa passiva.
Vantaggi di entrambe le soluzioni
Sia le case passive che quelle in classe A offrono un elevato livello di efficienza energetica, ma presentano differenze significative in termini di prestazioni, costi e comfort abitativo. Analizziamo i principali vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni.
Vantaggi delle case passive
- Consumi energetici quasi nulli: il fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento è ridotto al minimo, abbattendo le bollette.
- Comfort abitativo superiore: grazie all’isolamento avanzato e alla ventilazione meccanica controllata, la temperatura interna è stabile tutto l’anno e l’aria è sempre pulita.
- Minima necessità di manutenzione: l’assenza di impianti di riscaldamento complessi riduce i costi di gestione e manutenzione.
- Maggiore valore immobiliare: una casa passiva è un investimento a lungo termine, molto richiesto nel mercato delle abitazioni sostenibili.
- Impatto ambientale ridotto: le emissioni di CO₂ sono vicine allo zero, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Vantaggi delle case in classe A
- Elevata efficienza energetica: pur non essendo autosufficienti come le case passive, garantiscono consumi ridotti rispetto alle abitazioni tradizionali.
- Maggior flessibilità progettuale: non ci sono restrizioni così rigide sui materiali e sull’orientamento dell’edificio.
- Costi iniziali più contenuti: pur essendo superiori a una casa tradizionale, la spesa per costruire una casa in classe A è inferiore rispetto a una casa passiva.
- Facile accesso agli incentivi fiscali: molte agevolazioni statali, come l’Ecobonus, possono essere applicate per migliorare ulteriormente l’efficienza dell’edificio.
Quali sono invece i punti critici?
- Casa passiva: il costo iniziale è più elevato, poiché richiede materiali altamente performanti e una progettazione dettagliata. Inoltre, la scelta dei materiali e l’orientamento dell’edificio sono più vincolanti, riducendo la flessibilità progettuale.
- Casa in classe A: pur avendo un’elevata efficienza, dipende ancora dagli impianti per il riscaldamento e il raffrescamento, quindi i consumi non sono azzerati come in una casa passiva.
Come scegliere la soluzione migliore per la tua casa?
La scelta tra una casa passiva e una casa in classe A dipende da diversi fattori, tra cui il budget iniziale, le esigenze di risparmio energetico e la flessibilità progettuale.
Se il tuo obiettivo è ridurre al massimo i consumi e vivere in un ambiente completamente autosufficiente, una casa passiva è la scelta migliore, anche se richiede un investimento iniziale più alto e una progettazione più vincolante.
Se invece cerchi un’abitazione altamente efficiente ma con un costo di costruzione più contenuto e una maggiore flessibilità nella progettazione, una casa in classe A può essere una soluzione più equilibrata, pur avendo ancora bisogno di impianti di riscaldamento e raffrescamento.
La decisione finale dipende dalle priorità personali: un risparmio energetico estremo nel lungo periodo o un buon compromesso tra efficienza e costi iniziali?
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