È ormai da diversi decenni che gli Stati europei si sono posti l’obiettivo di costruire in modo più sostenibile gli edifici, sia pubblici che privati. A seguito della crisi energetica degli anni Settanta, soprattutto, si è sviluppata una maggiore attenzione nei confronti del tema dell’efficienza energetica fino a giungere alla definizione degli NZEB, ovvero degli edifici ad alta efficienza energetica.

L’esigenza di costruire in modo più sostenibile deriva principalmente dalla consapevolezza che il 40 % del consumo energetico dei Paesi dell’Unione Europea proviene da edifici come case, uffici e negozi realizzati prima degli anni Settanta, ovvero prima di qualsiasi legislazione riguardante l’efficienza energetica, e dalla volontà di garantire alle generazioni future una vita maggiormente sostenibile.

Edifici NZEB: significato, normative e come realizzarli

Cos’è un edificio NZEB?

La sigla NZEB sta per Nearly Zero Energy Building, ovvero un edificio ad elevata efficienza energetica il cui funzionamento è garantito con una quantità di energia minima. Gli NZEB sono quindi fondamentali per sviluppare in modo più sostenibile il settore delle costruzioni, nel quale attualmente è opportuno sia costruire edifici nuovi ad alta efficienza energetica sia riqualificare gli edifici esistenti tramite degli interventi di efficienza energetica che permettono di trasformare un’abitazione di classe energetica bassa a una casa in classe energetica A o NZEB.

Il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria, l’elettricità per l’illuminazione e dispositivi elettronici e la ventilazione meccanica rappresentano i principali consumi degli edifici e, per questo motivo, progettisti e tecnici, per la realizzazione di nuove abitazioni, devono ricorrere a soluzioni che riducano quasi totalmente questi consumi e cercare di soddisfare la domanda restante con energia prodotta unicamente da fonti rinnovabili. Un NZEB, infatti, deve avere un basso o nullo fabbisogno energetico sia durante la stagione estiva che in quella invernale, grazie a delle buone prestazioni termiche.

Il risparmio energetico di un NZEB, anche dal punto di vista numerico, è evidente: infatti, il consumo per il riscaldamento e l’acqua calda di un edifico NZEB è di circa 30 kWh/mq anno, mentre per un immobile realizzato indicativamente prima degli anni Settanta il consumo varia tra i 200 e i 400 kWh/mq anno.

Edifici NZEB: qual è la situazione in Europa e in Italia?

Il termine NZEB è stato utilizzato per la prima volta nel pacchetto di Direttive Europee EPBD e, nella Direttiva Europea 2010/31/UE sono stati stilati dei termini temporali entro i quali le nuove costruzioni, sia pubbliche che private, avrebbero dovuto essere ad energia quasi zero. Ogni Paese, secondo la direttiva, era chiamato ad elaborare dei piani di sviluppo per aumentare gli NZEB e definirne criteri e requisiti tenendo conto di tradizioni e specificità locali ma anche preventivando eventuali necessari incentivi. L’obiettivo dell’Unione Europea, per ridurre l’impatto ambientale in ambito edilizio e rispettare i propositi del Green Deal Europeo, è di rendere a emissioni zero tutti i nuovi edifici a partire dal 2030 (e dal 2027 tutti gli edifici pubblici).

Edifici NZEB: come devono essere realizzati e come funzionano

Per costruire un edificio NZEB non esiste una regola prestabilita da seguire ma alcuni principi da rispettare affinché il progetto della nuova abitazione sia il più possibile efficiente, oltre che con bassissime spese di gestione. Alcuni dei più importanti principi da seguire per realizzare un edificio NZEB sono:

  • tenere conto dei principi della progettazione sostenibile e bioclimatica con un approccio integrato tra la componente architettonica ed ingegneristica;
  • integrazione nel contesto e corretto orientamento dell’edificio in modo da sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole e il vento;
  • il calore deve essere captato in inverno e fermato il più possibile durante l’estate per garantire un buon livello di ventilazione naturale e di raffrescamento passivo;
  • dotazione di un ottimo isolamento per assicurare le prestazioni migliori sia in estate che in inverno ed evitare dispersioni di calore e surriscaldamento;
  • gli impianti, come caldaie a condensazione e pompe di calore, devono funzionare a bassa temperatura;
  • essere alimentato ad energia rinnovabile tramite fotovoltaico e solare termico;
  • essere dotato di impianti tecnologicamente avanzati;
  • garantire un basso consumo energetico e di risorse.

Affinché venga garantito il massimo comfort con il minimo dei consumi tipico degli edifici NZEB è opportuno che gli amministratori condominiali siano aggiornati in quanto gli edifici ad alta efficienza energetica necessitano, per una gestione ottimale, di particolari competenze tecniche e gestionali.

NZEB: quanti edifici ci sono in Italia?

In Italia la maggior parte degli edifici NZEB sono collocati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e la maggioranza presenta le medesime soluzioni tecnologiche come l’elevato isolamento, pompa di calore e fotovoltaico. Al termine del 2019 erano stati calcolati sul territorio italiano circa 1.500 edifici NZEB e, tra gli esempi più famosi, troviamo sicuramente il nuovo Campus dell’Università Bocconi a Milano, inaugurato alla fine del 2019, e, sempre a Milano, l’edificio K19 e la scuola di viale Puglie.