L’architettura sostenibile è sempre stata un desiderio delle persone. Fin dalle prime civiltà le popolazioni hanno cercato di realizzare le abitazioni rispettando, per quanto possibile, la natura e l’ambiente circostante. Tra i primi esempi di popolazioni che prestarono attenzione all’architettura ecologica troviamo, infatti, addirittura gli antichi egizi che, con grande ingegno, riuscirono a costruire in modo molto innovativo le famose Piramidi.

Cos’è l’architettura sostenibile?

Possiamo parlare di architettura ecologica quando le abitazioni vengono progettate in modo da contenere l’impatto sull’ambiente, prestando attenzione ai materiali utilizzati, alle tecniche costruttive e alle prestazioni energetiche della nuova casa. Due dei numerosi obiettivi dell’architettura green sono infatti quelli di limitare il consumo di risorse non rinnovabili in modo da preservare il rapporto tra l’uomo, l’abitazione in cui ha scelto di vivere e l’ambiente e di evitare una forte riduzione delle fonti energetiche per le generazioni future.

La sostenibilità in architettura, oltre che per l’ambiente, è anche fondamentale per gli abitanti in quanto ha come scopo migliorare la qualità della loro vita in termini di salute, qualità della fruizione degli spazi e di comfort abitativo grazie all’integrazione nell’edificio di tecnologie appropriate.

Origini della sostenibilità in architettura

Nonostante in diverse parti del mondo le popolazioni abbiano iniziato a costruire gli edifici in modo sostenibile da tantissimi anni, le persone iniziano a prendere consapevolezza in merito alla bioedilizia negli anni ’70 del Novecento, decennio in cui viene convenzionalmente indicata la nascita della bioarchitettura. Fu Anton Schneidr che iniziò a studiare metodi costruttivi differenti da quelli tradizionali definendo “I 25 principi della bioedilizia” e istituendo il corso universitario “Biologia delle Costruzioni”.

Architettura ecologica: quando un edificio può essere considerato tale?

Affinché un edificio possa essere definito sostenibile deve rispettare, in ogni fase della sua realizzazione, alcuni principi della bioedilizia, tra i quali:

  • i materiali scelti per la costruzione devono essere, oltre che sostenibili, in linea con le caratteristiche dell’area in cui viene realizzato l’intervento in modo da non modificare l’equilibrio naturale del luogo;
  • i materiali selezionati devono essere durevoli nel tempo e prodotti con modalità che rispettino la natura scegliendo, ad esempio, materiali a Km0 o provenienti da materie prime rigenerabili;
  • lo smaltimento dei rifiuti prodotti durante la realizzazione della casa deve essere sostenibile;
  • il comfort abitativo dei proprietari è fondamentale e per questo motivo non vengono utilizzati materiali tossici o nocivi.

I materiali maggiormente utilizzati nell’architettura sostenibile

Negli anni le diverse popolazioni hanno sperimentato sistemi costruttivi e materiali differenti per coniugare architettura e sostenibilità. Alcuni sono decisamente più famosi e tradizionali, mentre altri più innovativi e meno convenzionali. Ogni persona può quindi facilmente trovare il modo migliore per realizzare la propria casa con un’architettura ecologica. Tra i materiali più utilizzati non possiamo non citare:

  • il legno: materiale rinnovabile, flessibile, perfetto per l’isolamento termico;
  • il sughero: ottimo per l’isolamento, estremamente traspirante;
  • la paglia: eccellente per insonorizzare gli ambienti e per raggiungere un ottimo isolamento termico;
  • la canapa: isolante molto efficiente, da abbinare alla calce;
  • il cemento armato: materiale estremamente sismoresistente che richiede poca manutenzione e che garantisce un ottimo isolamento;
  • il laterzio microporizzato: traspirante ed eccellente per l’isolamento termico e acustico.

Esempi di architettura green

Ad oggi nei diversi continenti sono stati realizzati davvero moltissimi esempi di architettura sostenibile con differenti aspirazioni a seconda del territorio e della cultura del Paese in cui gli edifici sono stati progettati e costruiti.

Gli obiettivi maggiormente perseguiti sono stati la volontà di inserire nuovi spazi verdi in città, sperimentare nuovi metodi per produrre elettricità, cercare di portare alla luce i problemi causati dal cambiamento climatico e l’allineamento con le abitudini culturali delle popolazioni e il territorio di riferimento. In Italia, l’esempio più famoso di architettura ecologica è sicuramente il Bosco Verticale di Milano, mentre, per gli altri stati e continenti non è possibile non citare la Makoko Floating School a Lagos in Nigeria, la biblioteca di Gando in Mali, la Green School a Bali, l’eco-villaggio Bedzed nei pressi di Londra e la Casa Solare Passiva di Edmonton in Canada.